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SINTOMI ADHD: COME RICONOSCERLI?
L’ ADHD nell’ adulto è caratterizzato da disattenzione costante, impulsività eccessiva, disorganizzazione, sensazione di noia e insoddisfazione.
I clinici sono sempre più convinti che i sintomi dell’ ADHD possano proseguire per l’intero ciclo di vita, dall’infanzia all’età adulta (Brown, 2000).
Secondo studi epidemiologici internazionali, l’ADHD colpisce tra il 3% ed il 4,5% della popolazione adulta.
Inoltre non soltanto una parte dei sintomi tipici del disturbo in età infantile tendono a riproporsi, ma nuovi tratti fanno la loro comparsa e vanno a caratterizzare l’ ADHD nell’ adulto, che risulta associata ad una costellazione variegata di problemi psico-sociali (Young, Toone e Tyson, 2003).
Che cos’è l’ADHD nell’adulto?
Il quadro clinico si caratterizza in una variegata serie di problematiche che limitano la maggioranza delle aree di vita delle persone con tale diagnosi.
Le caratteristiche che si presentano generalmente nell’adulto sono:
– disattenzione :distraibilità, scarsa capacità nel prestare e mantenere a lungo l’attenzione e nel portare a termine i compiti affidati, propensione ad evitare impegni che richiedono uno sforzo mentale protratto nel tempo, incapacità di mettere a fuoco la tematica principale, dimenticanze;
– impulsività comportamentale e verbale: agitazione, difficoltà a stare seduto, fare le cose senza pensare alle conseguenze, non rispettare i turni di parola all’interno di un dialogo, essere logorroici;
– disorganizzazione;
– scarse capacità sociali;
– sensazione di noia e difficoltà ad essere soddisfatti con lo svolgimento del proprio lavoro o di altri aspetti della vita quotidiana;
– frustrazione immediata di fronte a circostanze di ritardo;
– labilità emotiva.
In aggiunta a tali caratteristiche sintomatologiche è stato visto che se un individuo ha convissuto con l’ ADHD per la maggior parte della sua vita senza mai essere diagnosticato, potrà aver sviluppato altre forme di disagio psicologico.
L’analisi del quadro clinico appena descritto mette in evidenza la difficoltà nel riconoscere e diagnosticare l’ ADHD nell’adulto.
ADHD: test e diagnosi
Trattandosi di un disturbo in cui sono presenti sia componenti cognitive/neuropsicologiche deficitarie (come ad esempio i processi attentivi), sia componenti emotive e comportamentali, la presa in carico da parte della nostra equipe sarà di tipo multimodale, calibrata attentamente a seconda del profilo di funzionamento psicologico e cognitivo emerso dopo:
il colloquio psicologico clinico con il paziente ed eventualmente la sua famiglia la valutazione cognitiva e comportamentale attraverso la somministrazione di test ADHD e batterie standardizzate.
Come per l’infanzia anche per gli adulti la diagnosi viene differenziata a seconda dell’area di compromissione prevalente e si individuano tre sottotipi: sottotipo “inattentivo”, sottotipo “iperattivo-impulsivo”, sottotipo “combinato”.
Tale percorso iniziale di valutazione, osservazione e di individuazione dello stile cognitivo risulta di fondamentale importanza per la comprensione dei comportamenti nell’adulto in quanto l’iperattività e il disturbo d’attenzione non sono sinonimi di ADHD ma possono essere spiegati anche con altre cause.
DIAGNOSI ADHD: Come si interviene?
La terapia dell’ADHD è pensata all’interno di una presa in carico globale, in cui, oltre alla persona interessatao, possono essere coinvolti anche il coniuge/familiari.
Sebbene il 25-30% degli adulti trattati con la farmacoterapia mostri un notevole miglioramento dei sintomi, il benessere psicologico non sempre migliora a causa di alcune capacità (skills) mai apprese.
Per l’adulto il progetto ri-abilitativo può comporsi di:
Rindola: un nuovo approccio alla presa in carico del paziente e della sua famiglia
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