La comunità medico scientifica, muovendosi all’interno di una concezione di SALUTE globale della popolazione, sta lavorando per individuare ed anticipare l’impatto emotivo del COVID e delle relative restrizioni alla liberà dell’individuo e alle sue relazioni al fine di strutturare interventi ad-hoc, mirati a potenziare l’adattamento degli individui, migliorare la qualità della vita dopo l’emergenza e ridurre i sintomi psicologici derivati dall’esposizione allo stress.
Ma quali sono questi sintomi psicologici? Ansia, depressione, irritabilità e iper-vigilanza con conseguente impatto sulle capacità di concentrazione al lavoro, sul sonno e sulle risposte affettive all’interno delle proprie relazioni più significative.
A oggi, guardare alle evidenze di studi attuati in Cina può consentirci un vantaggio cronologico nella comprensione del fenomeno.
Le principali evidenze scientifiche che stanno emergendo dagli studi condotti in Cina riguardano due macroaree:
1) effetti psico-sociali nella popolazione generale;
2) effetti psico-sociali nella popolazione del personale sanitario.
POPOLAZIONE GENERALE
Lo studio condotto da Wang e collaboratori (2020; Istituto di Neuroscienze Cognitive, Huaibei Normal University, Cina) ha esplorato l’impatto dell’emergenza pandemica sulla salute mentale dei cittadini cinesi. I risultati sono stati i seguenti:
Il 53,8% degli intervistati ha giudicato l’impatto psicologico dell’epidemia su di sé come moderato o grave, di questi:
PERSONALE SANITARIO
Huang e collaboratori (2020; Dipartimento di Gestione delle Infezioni, People’s Hospital of Fuyang City, Cina) hanno effettuato la valutazione di sintomi ansiosi e del Disturbo Post Traumatico da Stress presenti nel personale sanitario.
Di seguito i risultati:
Verosimilmente dopo aver curato il corpo, ci troveremo a prenderci cura dell’anima ferita di 1/4 della popolazione italiana adulta.
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