La disprassia abbraccia diversi aspetti, sia quelli strettamente legati alla coordinazione motoria, sia aspetti che investono le diverse funzioni adattive durante i vari stadi dello sviluppo, che possono determinare serie difficoltà nelle attività della vita quotidiana, come:
il vestirsi e svestirsi, l’allacciarsi e slacciarsi le scarpe, l’usare gesti espressivi per comunicare particolari stati d’animo o veri e propri deficit
durante le attività scolastiche come difficoltà di lettura o scrittura.

Nei bambini con disprassia è presente una struttura cognitiva specifica.

Grazie al lavoro di equipe e a percorsi personalizzati aiuteremo sia i genitori che il bambino a conoscere e valorizzare le proprie risorse.

Che cos’è la Disprassia?

I bambini con disprassia presentano:

  • difficoltà nella coordinazione motoria generale
  • non riescono a compiere movimenti intenzionali in serie o in sequenza per programmare e portare a termine un’azione secondo degli obbiettivi predefiniti
  • hanno bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che hanno difficoltà ad automatizzare.

Tali deficit sono principalmente dovuti ad un’alterazione delle strutture cerebrali che mediano il controllo, la pianificazione e l’esecuzione dei movimenti, strettamente connesse con i processi attentivi e di programmazione esecutiva.

La disprassia viene anche definita come un disturbo dell’integrazione neurosensoriale, per cui questi bambini oltre ad essere molto sensibili a stimoli visivi, uditivi e tattili, possono essere ipotonici (sia a livello degli arti superiori che inferiori) ed avere anche difficoltà nell’alimentazione o come detto sopra nelle azioni quotidiane comuni (vestirsi, lavarsi, allacciarsi le scarpe, usare degli oggetti, organizzare i compiti a casa o lo zaino ecc).

Dal punto di vista neuropsicologico, seppur in presenza nella gran parte dei casi di intelligenza nella norma, il bambino disprassico presenta ritardo nell’organizzazione del gioco e del disegno e nello sviluppo e nell’articolazione del linguaggio.

Possono inoltre essere presenti problematiche scolastiche e ritardi nell’acquisizione degli apprendimenti.

Spesso la disprassia si accompagna ad altri disturbi specifici dello sviluppo, tra cui la disgrafia e il disturbo specifico della compitazione (difficoltà a dividere in sillabe, incapacità di pronuncia e scrittura corrette).

La disprassia essendo un disturbo di tipo multisistemico può coinvolgere sia delle componenti cognitive specifiche (disprassia degli arti superiori, del disegno, dell’abbigliamento) che manifestarsi in un disturbo generalizzato della coordinazione motoria.

Nelle forme di disprassia verbale invece il bambino non è in grado di articolare i suoni di una lingua (fonemi) in modo accurato e stabile e di assemblarli e per formare sillabe, parole e frasi.

Come si diagnostica?

Trattandosi di un disturbo in cui sono presenti componenti cognitive, neurosensoriali e motorie la presa in carico da parte della nostra equipe sarà di tipo multimodale, calibrata attentamente a seconda del profilo di funzionamento del bambino emerso dopo:

  • il colloquio psicologico clinico con i genitori;
  • la valutazione cognitiva del bambino attraverso la somministrazione di test e batterie standardizzate: oltre al profilo neuropsicologico, neuro-psicomotorio e visuo-percettivo vengono indagate le funzioni esecutive, cioè quelle capacità che consentono al bambino di ragionare e risolvere problemi, effettuare delle scelte, esercitare l’autocontrollo, essere creativi e flessibili, trovare soluzioni diverse, adattarsi al mutare delle condizioni ambientali o al sopraggiungere di nuove informazioni;
  • la valutazione logopedica coadiuvata dall’osservazione neuropsichiatrica finalizzata a comprendere il raggiungimento delle tappe di sviluppo neuromotorio e a valutare l’accuratezza e la stabilità dei movimenti volontari bucco-linguo-facciali necessari alla produzione del linguaggio.

Come si interviene?

Il progetto terapeutico è pensato all’interno di una presa in carico globale, in cui, oltre al bambino, possono essere coinvolti i genitori e gli insegnanti al fine di creare un contesto dove ogni bambino/ragazzo possa esprimere le sue potenzialità.

Per il bambino il progetto riabilitativo può comporsi di

  • SEDUTE DI TRAINING specifiche per funzioni cognitive (pianificazione, attenzione, abilità visuo-costruttive e visuo-spaziali)
  • sessioni di TRAINING NEUROMOTORIO attraverso specifici programmi e software che utilizzano la realtà virtuale e che sono finalizzati al miglioramento della coordinazione motoria.

Nei casi in cui la disprassia coinvolga le componenti articolatorie del linguaggio (disprassia verbale) la rieducazione logopedica accompagnerà bambino (e genitori) nella stabilizzazione della comunicazione in termini di suoni prodotti e co-articolati.

Ai Genitori viene offerta la possibilità di trovare una consulenza ed un punto di riferimento per comprendere meglio le problematiche del proprio figlio e per individuare approcci educativi più adeguati anche attraverso interventi di parent-training/terapia familiare.

Agli Insegnanti viene fornito un contributo alla comprensione dei Bisogni Educativi Speciali dei bambini seguiti dal nostro Centro, secondo quanto indicato dalle ultime circolari MIUR.

La nostra impostazione predilige un’apertura allo scambio metodologico interdisciplinare, tra i settori educativo-didattico e riabilitativo.