L’ Idrocefalo è una patologia neurologica caratterizzata da un’eccessiva quantità di liquido cerebrospinale in particolari zone del cervello dette ventricoli cerebrali.

L’ Idrocefalo normoteso colpisce soprattutto le persone di età compresa tra i 60 e i 70 anni, tuttavia le cause esatte sono ancora sconosciute e talvolta la patologia sembra essere secondaria a traumi cranici gravi, complicanze di interventi neurochirurgici, emorragie cerebrali o meningiti.

L’ Idrocefalo normoteso è trattabile, purché sia identificato in tempo.

Un intervento precoce aumenta le probabilità di miglioramento del quadro clinico.

Che cos’è

In condizioni normali esiste un delicato equilibrio tra produzione, circolazione ed assorbimento del liquor a livello dei ventricoli cerebrali:

il liquido cerebrospinale che circonda il cervello e lo protegge dai traumi viene prodotto in continuazione negli spazi all’interno del cervello (i ventricoli), circola dentro e intorno al cervello stesso e viene riassorbito.

L’ Idrocefalo normoteso si manifesta quando il liquido non viene riassorbito normalmente e quindi si accumula.

La quantità di liquido aumenta, i ventricoli stessi si dilatano e questo determina una distorsione delle connessioni nervose tra il cervello ed il midollo spinale, causando il quadro sintomatologico associato a tale condizione (disturbi della deambulazione, incontinenza urinaria e demenza).

Talvolta, anche il flusso sanguigno diretto al cervello tende a diminuire.

Come si diagnostica

La diagnosi  di idrocefalo normoteso può risultare difficile poiché non tutti i sintomi insorgono contemporaneamente.

Inoltre, gli stessi sintomi sono spesso associati ad altre condizioni piuttosto diffuse nella popolazione anziana (come la Malattia di Parkinson e di Alzheimer).

Le fasi del percorso diagnostico sono:

Colloquio di welfare e di orientamento
Valutazione neuropsicologica
Visita neurologica
Valutazione logopedica

Inoltre per casi specifici è possibile eseguire:

Esame neuropsicologico forense
Consulenza presso Sportello di consulenza previdenziale
Nomina Amministratore di sostegno

Come si cura

L’ Idrocefalo normoteso è trattabile, purché venga identificato in tempo, con l’impianto di uno shunt o la rachicentesi periodica, per il drenaggio del liquido cerebrospinale in eccesso dai ventricoli cerebrali.

Un intervento precoce aumenta le probabilità di miglioramento del quadro clinico.

Nei pazienti che sono risultati idonei – cioè che hanno mostrato una risposta positiva al test di sottrazione di liquor – può essere impiantato un dispositivo chiamato “shunt” (valvola), che permette di eliminare il liquido in eccesso dai ventricoli cerebrali.

Attraverso un intervento chirurgico viene posizionato nel cervello un piccolo tubo di plastica (shunt) per drenare il liquido cerebrospinale.

Il tubo è posizionato sotto la cute e va dalla testa a un’altra sede corporea, in genere l’addome, dove il liquido può essere riassorbito.

Tale intervento consente la riduzione delle dimensioni dei ventricoli dilatati e può contribuire ad alleviare i sintomi, soprattutto per quanto riguarda l’andatura, la continenza e la capacità di svolgere le attività quotidiane.

Le funzioni cognitive migliorano meno, ma proprio per questo è fondamentale una diagnosi ed intervento tempestivi, per intervenire prima che le difficoltà cognitive sfocino in demenza.

Al fine di fornire una presa in carico mirata e personalizzata, il Centro Medico Rindola offre i seguenti servizi:

Inoltre per casi specifici è possibile eseguire: