Avendo capito quali sono le fasi di attivazione dell’ansia puoi ora passare allo step 2. Prendere consapevolezza dei pensieri che si “attaccano” alla tua valutazione della situazione e la trasformano in qualcosa di spaventoso.
All’inizio può essere difficile individuare i pensieri che provocano ansia, specialmente se durano da molto tempo e si presentano in modo quasi automatico. Per individuarli, nelle situazioni in cui si è in ansia è importante farsi delle domande: ‘Che cosa penso della situazione? Come penso di affrontarla? Cosa penso di me stesso in questa situazione?’
Le risposte a queste domande possono contenere pensieri funzionali e pensieri non funzionali ad affrontare la situazione.
Puoi riconoscere i pensieri disfunzionali molto facilmente perché essi contengono delle ‘parole sentinella’ che rendono il pensiero RIGIDO E ASSOLUTO:
al contrario i pensieri funzionali contemplano possibilità e sono scanditi da termini quali
Ci vuole un po’ di allenamento per riuscire ad individuare i pensieri che si accavallano nella nostra mente. Se inizialmente fai fatica limitati a chiederti: “chi sta osservando lo stato di agitazione del mio corpo? Chi sta notando la tachicardia? Chi sta notando l’affanno o il peso sul petto?
Solo successivamente, quando l’attivazione fisiologica si è placata chiediti ‘Che cosa penso della situazione, del periodo che sto vivendo? Come penso di affrontarlo? Cosa penso di me stesso in questa situazione?’
Per aiutarti a trovare lo spazio mentale e la condizione psicofisica ideale per ascoltarti ed entrare in contatto con i tuoi pensieri segui questo breve esercizio. Dura circa 20minuti, assicurati di essere in un posto dove non puoi venir disturbato.