TERAPIA LOGOPEDICA PER AFASIA (TRAUMA CRANICO, ICTUS ISCHEMICO O EMORRAGIA CEREBRALE)

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La difficoltà a parlare rappresenta solitamente uno dei  sintomi di ictus ischemico o emorragia cerebrale e può essere una conseguenza del trauma cranico.

In base alla gravità del danno cerebrale e alla sede di localizzazione il soggetto può avere difficoltà a pianificare il linguaggio e/o ad articolarlo correttamente.

La terapia logopedica può rappresentare un'efficace strumento per riabilitare i disturbi del lingUaggio causati da ictus ischemico, da emorragia cerebrale o da trauma cranico.

Tutte queste condizioni sono accumunate da una difficoltà del soggetto di esprimersi adeguatamente e in modo funzionale alle esigenze personali.


Sintomi Afasia


Una persona con l'afasia può non trovare le parole, formulare parole che non esistono, scambiare le parole che vorrebbe dire, può avere difficoltà a comprendere i discorsi altrui e può presentare in concomitanza difficoltà nella lettura e scrittura.


afasia: valutazione e terapia logopedica


persona che parla dentro una scatola di lattaIl logopedista è il professionista sanitario specializzato nella valutazione e trattamento dei disturbi della comunicazione e del linguaggio in tutte le fasce d’età, che, in presenza delle problematiche sopracitate valuta le abilità di linguaggio della persona e imposta un programma di intervento finalizzato al miglioramento del deficit comunicativo-linguistico.

In particolare, il trattamento logopedico dell’afasia si realizza in sedute riabilitative, guidate dal logopedista, che attraverso la lettura, la scrittura, esercizi attivi verbali, training specifici oppure utilizzando metodi compensativi, mira al superamento e/o al miglioramento delle problematiche comunicativo-linguistiche avendo sempre a cuore il benessere psico-fisico della persona.


 

centro medico rindola: percorso personalizzato e trattamento dell'afasia


Vista la specificità e singolarità del trattamento logopedico per ogni singolo caso, non esiste una vera e propria “ricetta” standard per curare l'afasia, bensì il programma viene calibrato in base alla valutazione, ai continui progressi della persona e agli eventuali miglioramenti spontanei in corso di riabilitazione. Il logopedista si serve di approcci diversi, utilizzati anche insieme nella stessa seduta di trattamento, in base alle esigenze: può proporre esercizi linguistici specifici, training conversazionali, attività di lettura e scrittura, e molto altro, il tutto in base al momento clinico e terapeutico in cui si colloca la persona, ovvero, in base a ciò di cui la persona ha bisogno.

L’approccio che in molti casi risulta più efficacie per la riabilitazione del linguaggio  si basa per lo più su attività conversazionali, che utilizzano cioè la sola conversazione a scopo terapeutico, e il cui obiettivo è accompagnare la persona affetta da afasia al reinserimento in una condizione di vita accettabile, favorendo il miglioramento dei deficit linguistici in un contesto interattivo. Questo approccio permette alla persona di inserirsi fin da subito in un contesto comunicativo-linguistico, seppur ideale e guidato, che le garantisce di sperimentare già una comunicazione a due, imparare strategie efficaci che potrà mettere in atto nella vita quotidiana ed eliminare i compensi non funzionali. 

Questo tipo di attività solitamente motiva molto la persona e le permette di esprimere le proprie risorse residue e potenzialità. 

Nel caso in cui si presenti la necessità, il logopedista si serve di metodi compensativi, che permettano al soggetto di colmare il divario comunicativo nelle diverse situazioni quotidiane. Nel contempo, mantiene un legame con il famigliare di riferimento, si impegna a riservargli uno spazio in cui poterlo ascoltare e consigliare circa gli aspetti di propria competenza e lo supporta durante il percorso di cura del famigliare.

È molto importante iniziare precocemente la terapia logopedica per l’afasia, appena la persona ne ha la possibilità. Questo garantisce migliori risultati del trattamento proprio perché così non viene permessa l’instaurazione di compensi inefficaci e che anzi a lungo andare possono non permettere al linguaggio di emergere nel modo giusto.


DISARTRIA :cause e terapia


Nella disartria  la persona non ha problemi di comprensione, ma presenta disturbi del linguaggio a causa di una difficoltà di controllo neuromuscolare dell’apparato pneumo-fono-articolatorio.

tante lettere in legno di diverse formeLa terapia logopedica consentirà il recupero parziale o completo delle capacità comunicative della persona affetta da disartria, affinché possa riprendere un ruolo attivo e partecipativo nella vita quotidiana.

La disartria è un disturbo motorio del linguaggio in produzione, che si instaura nel soggetto in seguito ad un danno neurologico di varia localizzazione. Il danno è costituito da qualsiasi condizione in grado di interrompere il flusso di impulsi motori coinvolti nella produzione del linguaggio, e che porta con sé alterazioni a carico della funzionalità dell’apparato pneumo-fono-articolatorio, responsabile in particolare della corretta produzione dei suoni del linguaggio, della voce, della mimica facciale.

“La persona con disartria non ha dunque alcuna difficoltà a comprendere il linguaggio, ma fatica a produrlo proprio perché è compromessa la motricità e la coordinazione degli organi e dei muscoli che permettono il linguaggio. “

In questo caso l’ictus ischemico o l'emorragia cerebrale o il trauma cranico rappresentano l’evento scatenante. Nel caso il trauma si verifichi  in regioni quali i nuclei della base, il cervelletto, il sistema piramidale ed extrapiramidale, nelle regioni destre del cervello [etc..], può comparire una sintomatologia disartrica.


tipi di disartria


Esistono ben 7 tipi diversi di disartria, in base alla regione del sistema nervoso che viene colpita e dunque al tipo di disturbo che ne consegue. In alcuni casi i muscoli risultano molto flaccidi e deboli, in altri molto contratti quasi impossibili da muovere, altre volte la voce è flebile, altre volte rauca, altre ha una tonalità aspra.

Ne risulta in generale un eloquio impastato, difficile da articolare, lento ed impreciso, la potenza fonatoria è scarsa e la coordinazione pneumo-fono-articolatoria è inefficiente.

Visto che sono proprio i muscoli ad essere colpiti, anche l’espressività del volto e l’articolazione del linguaggio potranno risultare alterate.

“Nonostante la diversità dei tipi di disartria che si possono presentare ciò che accumuna tutte queste forme è proprio la fatica fisica che la persona percepisce quando parla e lo sforzo che può essere più o meno visibile in base alla gravità del problema.”

Alla disartria possono essere associate altre problematiche quali ad esempio la disfagia, ovvero una alterazione nelle abilità di deglutire cibi solidi e/o liquidi.


DISFAGIA: trattamento logopedico


un pasto gustoso al ristoranteLa disfagia è una alterazione della capacità di deglutire cibi solidi e/o liquidi, in cui il tempo del pasto risulta allungato e spesso il cibo “va di traverso”, con ricadute notevoli sulla possibilità di alimentarsi in sicurezza e perdendo così il piacere che contraddistingue il momento del pasto. Spesso queste persone gradualmente e senza neanche rendersene conto abbandonano alcune categorie di cibi che vengono riferite difficili da gestire perché vanno di traverso: solitamente cibi duri come la bistecca, di doppia consistenza come la minestra con la pastina, o molto liquidi come l’acqua, preferendo budini, vellutate, cibo frullato.

“Capiamo quindi il disagio che le persone possono manifestare quando si trovano impossibilitate ad alimentarsi come sono sempre state abituate. In un popolo come quello italiano in cui stare a tavola rappresenta in primis un piacere, accettare di doversi privare di alcuni cibi perché sono faticosi da masticare, da gestire, oppure perché vanno di traverso, non è per nulla semplice.”


TERAPIA LOGOPEDICA DOPO UN ICTUS o dopo un trauma cranico: COSA FARE IN CASO DI DIFFICOLTA' A PARLARE O A DEGLUTIRE?


È importante che la persona colpita da ictus ischemico o emorragia cerebrale o da trauma cranico che presenta disturbi del linguaggio di qualsiasi tipologia si rivolga ad un logopedista il più tempestivamente possibile.

Il logopedista è il professionista sanitario specializzato nella valutazione e trattamento dei disturbi della comunicazione e del linguaggio in tutte le fasce d’età, che, in presenza delle problematiche sopracitate valuta le abilità di linguaggio della persona e imposta un programma di intervento finalizzato al miglioramento del deficit comunicativo-linguistico.

  • Step 1: la valutazione

Per poter capire quali siano le abilità deficitarie, il loro livello di compromissione e quali invece i punti di forza del soggetto, il logopedista si serve di un’iniziale seduta di valutazione. In questa sede egli valuta accuratamente attraverso prove cliniche e protocolli validati e standardizzati le difficoltà della persona nella sfera comunicativo-linguistica e oro-alimentare.

  • Step 2: il trattamento logopedico

Conclusa la valutazione, sarà il terapista a decidere quale programma di trattamento logopedico sia più efficacie per la persona in base alla problematica specifica.

Gli studi concordano sull’efficacia, per la riabilitazione dei disturbi motori del linguaggio e della voce, di una riabilitazione organizzata in sedute mono o bisettimanali, all’interno di cicli di trattamento. In base alla problematica si costruisce un programma terapeutico che va a toccare tutte le funzioni deficitarie, stimolando sia le abilità di propriocezione, quando compromesse, sia servendosi dell’esercizio attivo per migliorare la prestanza della muscolatura coinvolta nei processi pneumo-fono-articolatori. Gli esercizi prendono dunque in considerazione sia il singolo distretto sia il più ampio processo di emissione del linguaggio e della voce che costituisce un vero e proprio engramma motorio.

L’obiettivo della terapia logopedica è proprio permettere al paziente di ritornare a parlare facendo meno fatica, ripristinando la modalità di eloquio e le caratteristiche della voce della persona.

In base alla gravità del danno neurologico la terapia logopedica può essere più o meno risolutiva. Sicuramente la persona trae grande beneficio dal percorso riabilitativo perché viene guidata dall’esperto ad utilizzare meglio le strutture che le permettono di produrre il linguaggio, con meno fatica e meno compensi disfunzionali.

Nel caso sia associata disfagia, il logopedista interviene per ripristinare o migliorare le abilità di deglutizione, dopo accurata valutazione.

Il professionista può inoltre avvalersi di dispositivi medici riconosciuti quali NOVAFON® per la terapia a vibrazione locale a supporto della tradizionale terapia logopedica sopradescritta. Questo strumento risulta particolarmente utile per stimolare la propriocezione delle regioni intra-orali ed extra-orali, eliminare stati tensivi oppure favorire un maggior reclutamento muscolare.

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