CHE COS’È LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA?

La valutazione neuropsicologica è la raccolta, sintesi ed interpretazione

di una serie di informazioni sullo stato cognitivo ed emotivo-comportamentale di una persona.

Lo scopo è quello di contribuire alla diagnosi e di pianificare un intervento riabilitativo

La valutazione neuropsicologica comprende una serie di passaggi:

1. Raccolta dei dati anamnestici

L’anamnesi, che a seconda dei casi può essere fatta con il paziente o con i familiari o con entrambi, permette di ricostruire la storia clinica del paziente e di acquisire informazioni rilevanti per inquadrare al meglio il problema, orientando il professionista sul tipo di prove e sulla modalità di esecuzione dei test neuropsicologici.

In particolare, durante l’anamnesi vengono indagati:

  • il motivo della valutazione
  • in che modo il disturbo si è presentato e poi evoluto
  • la personalità premorbosa
  • la storia medica dei familiari (per capire se è presente una familiarità per alcune patologie)
  • l’impatto che i disturbi hanno sulla vita quotidianadel paziente (per capire se hanno inciso sull’autonomia della persona, ad esempio nell’ambito lavorativo o scolastico)

2. Il colloquio con il paziente

Il colloquio con il paziente consiste in una  conversazione in cui il neuropsicologo avrà modo osservare gli aspetti qualitativi che non emergono dai test cognitivi formali, ma che sono di fondamentale importanza per definire una diagnosi e per progettare un percorso di riabilitazione neuropsicologica.

Questo colloquio è fondamentale perché permette l’instaurarsi di una relazione terapeutica di fiducia tra neuropsicologo e paziente prima di iniziare con la somministrazione delle prove.

3. I test neuropsicologici cognitivi

La valutazione prevede la somministrazione di test neuropsicologici con lo scopo di indagare le abilità cognitive (l’orientamento spazio-temporale, il linguaggio, l’attenzione, la memoria, la cognizione spaziale, la capacità di programmazione, ecc.) e stabilire se queste funzioni risultano adeguate per l’età ed il grado di istruzione del paziente, oppure se sono presenti alcune prestazioni al di sotto della norma.

Dopo la prima valutazione, l’esaminatore può eventualmente richiederne una seconda per approfondire alcuni aspetti emersi.

Alla fine il professionista stenderà una relazione nella quale verranno messe in evidenza le eventuali aree deficitarie e concluderà con un’ipotesi diagnostica.

4. La restituzione e il colloquio con i familiari 

Infine viene effettuata la restituzione ai familiari e al paziente, in cui si spiegano i risultati emersi dalla valutazione neuropsicologica.

In quella sede verranno date informazioni in merito alla gestione dei deficit e verrà proposto un percorso di riabilitazione neuropsicologica.

VALUTAZIONE SVOLTA SOLO DAGLI ESPERTI IN NEUROPSICOLOGIA

Erroneamente si potrebbe pensare che per effettuare una valutazione neuropsicologica basti calcolare i punteggi dei test cognitivi somministrati per individuare il deficit corrispondente.

In realtà, per interpretare nel modo corretto i risultati emersi, il professionista deve avere una conoscenza approfondita dell’organizzazione funzionale e neurale dell’architettura cognitiva.

Inoltre deve saper integrare i dati emersi dai test neuropsicologici con quelli dell’osservazione qualitativa e con le informazioni ottenute dall’anamnesi e dal colloquio con i familiari.

È questo che fa la differenza: l’esperto in neuropsicologia sa cogliere le sfumature e le informazioni che solo un’attenta osservazione del paziente può dare.

OBBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA

La valutazione neuropsicologia può essere effettuata per molteplici obiettivi:

  1. Diagnosi: la valutazione neuropsicologica è uno degli esami richiesti quando è necessario verificare lo stato cognitivo di una persona, sia per patologie evolutive, che acquisite (per valutare la presenza o meno di deficit e l’entità degli stessi) che degenerative (per una diagnosi differenziale e per modulare la terapia farmacologica).
  1. Riabilitazione neuropsicologica: attraverso la valutazione si può ottenere un profilo di funzionamento, comprendente deficit e risorse dell’individuo, in modo da poter stendere un protocollo riabilitativo con degli obiettivi precisi per il paziente. Periodiche valutazioni, poi, permettono di monitorare l’andamento del percorso riabilitativo e di riformulare gli obiettivi in base all’evoluzione del quadro cognitivo.
  1. Supporti sociali: sia negli adulti che nei bambini, quando si parla di cronicità, esistono delle forme di tutela che permettono di gestire meglio la patologia neuropsicologica con le difficoltà che comporta. In particolare esistono:
  • invalidità civile e indennità di accompagnamento
  • Legge 104/1992 (permessi retribuiti, sgravi fiscali,…)
  • Legge R. 16/2007 (Abbattimento barriere architettoniche)
  • G.R. 1338/2013 (Impegnativa cura domiciliare, ICD)
  • Legge 68/1999 (inserimento lavorativo)
  • Adi-SAD

Valutazione Neuropsicologica: a chi è rivolta?

La valutazione neuropsicologica è un’importante strumento di indagine sia per i bambini che per gli adulti.

VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA ADULTI

Nelle persone sane, la valutazione permette di verificare se ci sia un invecchiamento sano o patologico, oppure è utile per quantificare il grado di integrità o qualità delle funzioni cognitive.

Negli adulti con patologie neurologiche, la valutazione permette di evidenziare le difficoltà cognitive e quindi delineare il quadro cognitivo provocato dalla malattia.

Le patologie neurologiche acquisite più frequenti sono:

  • Sclerosi Multipla 
  • Idrocefalo Normoteso
  • Neoplasie cerebrali.
  • In persone affette da patologie non neurologiche ma di altra natura, quali patologie psichiatriche (es: depressione o ansia, dipendenza da sostanze), esiti secondari di interventi chirurgici (disturbi cognitivi post operatori) o terapie farmacologiche che possono creare deficit cognitivi.

VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA BAMBINI

La valutazione neuropsicologica in età evolutiva (dai 5 ai 18 anni) è un processo valutativo complesso, che prevede i test cognitivi e del comportamento del bambino e  permette di giungere ad una diagnosi neuropsicologica.

In particolare, la valutazione neuropsicologica, che ricordiamo deve essere effettuata da personale adeguatamente formato (neuropsicologo dello sviluppo), permette di esaminare in modo preciso ed analitico le singole abilità strumentali (lettura, scrittura e abilità di calcolo), il livello cognitivo generale di base del bambino e le funzioni cognitive di base (linguaggio, memoria, attenzione, abilità visuo-motorie) e il comportamento.

VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA AL PROPRIO BAMBINO: QUANDO E’ NECESSARIA ?

Uno dei motivi principali per cui si richiede una valutazione neuropsicologica sono le difficoltà di apprendimento scolastiche che genitori e insegnanti notano.

Le situazioni che spingono genitori ed insegnanti a preoccuparsi possono essere diverse:

  • Fa fatica a leggere, a scrivere o ha difficoltà in matematica o nel ragionamento
  • Legge correttamente ma fatica a comprendere il testo
  • Studia molto a casa ma ha scarsi risultati scolastici
  • Mostra buone capacità ma ha una scarsa tenuta nell’attenzione, sia durante i compiti, che in classe, che nel quotidiano
  • Ha buone capacità generali ma ha una lentezza nell’esecuzione di compiti che ne penalizza i risultati.

L’APPROCIO DEL CENTRO MEDICO RINDOLA

La valutazione neuropsicologica in età evolutiva comprende:

  • Raccolta dei dati anamnestici;
  • Colloquio psicologico con i genitori (utile per raccogliere informazioni sulle difficoltà del bambino nell’ambiente di vita);
  • Esecuzione dei test neuropsicologici e di specifici questionari strutturati per l’analisi del comportamento del bambino;
  • Stesura scritta della valutazione neuropsicologica;
  • Colloquio psicologico clinico di restituzione dei risultati.

L’obiettivo della valutazione deve essere quello di dare una risposta alle domande di genitori e insegnanti, rilevando difficoltà di apprendimento e risorse del bambino.

Alcune volte una difficoltà scolastica può essere causata da un disturbo specifico dell’apprendimento come la dislessia (difficoltà di lettura) la disortografia (difficoltà nella scrittura e ortografia) o la discalculia (difficoltà nel calcolo). In questo caso la valutazione si conclude con una diagnosi.

Altre volte le difficoltà di apprendimento scolastiche possono essere legate a fragilità in alcune aree cognitive come la memoria o l’attenzione.

In questo caso lo scopo della valutazione è quello di evidenziare tali criticità, di sottolineare i punti di forza su cui far leva durante il potenziamento neuropsicologico e di strutturare interventi in sinergia con la famiglia e la scuola.

Scarica da qui le brochure dedicate:

Valutazione neuropsicologica adulti

Valutazione neuropsicologica minori