L’ottica di un trattamento neuropsicomotorio è rivolta prettamente alle competenze motorie, che non vengono tuttavia scisse dalle altre funzioni: l’interazione, il linguaggio, l’attenzione, la percezione, la memoria, la motivazione e la regolazione affettiva.

Per fare questo il Terapista individua il setting più adatto e propone attività adeguate all’età del bambino e al suo stadio di sviluppo.

L’intervento terapeutico del Terapista della Neuropsicomotricità (TNPEE) è indirizzato alle funzioni emergenti

che si formano e trasformano nel corso dello sviluppo, ostacolato o rallentato dalla presenza di un disturbo neuromotorio,

comunicativo-affettivo e neuropsicologico, all’interno di quadri clinici complessi ed eterogenei.

La caratteristica dell’intervento è rappresentata da un lavoro rivolto non tanto al deficit,

ma all’integrazione delle competenze emergenti, incluse quelle atipiche e di compensazione.

Il servizio di neuropsicomotricità è rivolto ai diversi disturbi neuroevolutivi infantili e alle difficoltà nelle varie aree dello sviluppo, fra cui:

• ritardi psicomotori,
• disturbi della coordinazione motoria,
• disturbi dello spettro autistico.
• disprassia,
• ritardo mentale,
• disturbi del comportamento e dell’autoregolazione,
• minorazioni sensoriali (sordità, mutismo, disturbi visivi);
• disturbi dell’attenzione e iperattività;
• disturbi dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia);
• sindromi genetiche,
• disturbi precoci di comunicazione, relazione e organizzazione della personalità

L’intervento neuro psicomotorio esprime la sua massima efficacia nell’età precoce 0 – 3 anni e nell’età pediatrica 4 – 9 anni.

Il percorso neuropsicomotorio comprende una fase iniziale di valutazione in cui si andranno ad individuare punti di forza e debolezza del bambino e necessaria per pianificare il successivo intervento;

la valutazione consiste nell’osservare il comportamento spontaneo del bambino all’interno di attività di gioco per valutare le competenze e le abilità presenti nelle diverse aree dello sviluppo come motricità, cognizione, comunicazione, relazione e comportamento.

La valutazione può essere completata utilizzando strumenti e test standardizzati caratteristici della professione.

La fase iniziale della valutazione permette inoltre di individuare gli obiettivi, le strategie e le modalità dell’intervento neuropsicomotorio, progettato in modo individualizzato e specifico per le esigenze di ogni bambino.

Qualora nel corso della valutazione emerga la necessità di eseguire ulteriore approfondimenti da parte dei diversi specialisti (Neuropsichiatra Infantile, Fisiatra, Psicologo, Logopedista, Ortottista), il Terapista segnala e spiega al paziente e alla famiglia la necessità di tali accertamenti.

LE AREE D’INTERVENTO DELLA NEUROPSICOMOTRICITÀ INFANTILE:

• Area psicomotoria e neurocognitiva

Essa si riferisce ai disturbi e alle alterazioni delle diverse aree dello sviluppo psicomotorio (ad esempio motricità, schema corporeo, percezione e spazio-temporalità).

Tra i disturbi riconducibili a quest’area vi sono i disturbi della coordinazione motoria (impaccio, maldestrezza, disprassia evolutiva),

i disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS, disturbi dello spettro autistico), i ritardi cognitivi,

i disturbi dell’attenzione (tra cui ADHD, disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività), i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA, in particolare disgrafia),

le sindromi genetiche e i disturbi della regolazione emotivo-comportamentale.

• Area neuromotoria

Essa comprende i disturbi derivanti da disfunzioni, congenite o acquisite, del sistema nervoso centrale e periferico.

All’interno di quest’area troviamo pertanto i ritardi dello sviluppo neuropsicomotorio e i disturbi neurologici e sensoriali, quali gli esiti della prematurità,

le paralisi cerebrali infantili (PCI), le malattie neuromuscolari, le paralisi ostetriche, i disrafismi spinali e gli esiti dei traumi cranio-encefalici.

• Area cinesiologica ed ortopedica

Si riferisce alla meccanica articolare e muscolare, ma senza trascurare l’ottica neuroevolutiva peculiare dell’approccio del TNPEE.

Rientrano quindi in quest’ambito le principali patologie, congenite o acquisite, delle ossa e delle articolazioni:

plagiocefalia posizionale, torcicollo del lattante (posturale e miogeno congenito),

patologie dell’arto inferiore (piede torto, piatto o cavo, lussazione congenita o displasia congenita dell’anca).