
10 Giugno 2021
un modus operandi che permette alla famiglia di diventare parte attiva di un progetto riabilitativo nel più ampio senso del termine.
Non esistono dispositivi di tipo medico (come ad es. prelievi ematici, RM) né test diagnostici specifici in grado di accertare con certezza la presenza di un disturbo da ADHD.
E’ pertanto necessario ricavare un quadro clinico attraverso la somministrazione di specifici strumenti e il diretto coinvolgimento delle persone che accompagnano il bambino nei suoi principali contesti di vita.
Per la diagnosi di psicopatologie in età evolutiva esiste una vasta gamma di strumenti, tra questi i più affidabili sono quelli che rispondono ai seguenti criteri:
- ampia standardizzazione (il test è già stato somministrato a un campione rappresentativo della popolazione);
- buona attendibilità tra valutatori (esaminatori distinti dovrebbero ottenere i medesimi risultati dello stesso test col medesimo bambino) e tra test e retest;
- buona capacità discriminativa (possibilità di distinguere gruppi di pazienti in base ai dati emersi dal test);
- utilità per la pianificazione del trattamento (lo strumento deve offrire evidenze per costruire mirati interventi terapeutici).
Nel caso di bambini e ragazzi con ADHD, accanto all’osservazione in contesto clinico effettuata dal medico neuropsichiatra e dallo psicologo, risulta sostanziale ricevere delle informazioni riferite ad osservazioni dirette/indirette eseguite in contesti naturali, ossia familiari, scolastici ed extrascolastici.
registrare i dati in modo sistematico attraverso strumenti preselezionati
Pur non esistendo una panoramica specifica e linee guida su quali test utilizzare in presenza di assessment neuropsicologico per ADHD, possiamo, basandoci sulla conoscenza delle funzioni cognitive generalmente compromesse, utilizzare i test neuropsicologici esistenti in letteratura che vanno a misurare oggettivamente la gravità e la pervasività della compromissione dei deficit.
È necessario ricordare inoltre, come già detto, l’importanza di ampliare l’assessment neuropsicologico con interviste cliniche che indaghino anche la tipologia dei sintomi presenti fin dall’infanzia e con questionari e colloqui clinici con i familiari.
Particolare attenzione deve essere riposta nella rilevazione delle problematiche psicosociali, lavorative e interpersonali come conseguenza dei deficit neuropsicologici.
Si auspica quindi che il clinico, grazie ad una valutazione completa, integrando tali fasi di assessment,
possa lavorare al fine di promuovere consapevolezza nell’individuo e impostare un programma di trattamento efficace, in collaborazione, se necessario,
tra diversi professionisti della salute mentale (neuropsicologo, psicoterapeuta e psichiatra).
Per un’ulteriore approfondimento segui il link
“ADHD e dipendenze”, Medicina delle dipendenze Ospedale G.B.Rossi, Azienda Opedaliera Universitaria Integrata di Verona, 2021.