24 Marzo 2022

Capricci per andare a dormire, risvegli notturni, tempi lunghi per riaddormentare il proprio bambino, sono situazioni che prima o poi sperimentano tutti i genitori.
Nei primi mesi di vita i risvegli del neonato sono necessari per la soddisfazione dei suoi bisogni fisici e affettivi.
Inoltre, esistono differenze importanti tra il sonno del bambino e quello dell’adulto che i genitori dovrebbero conoscere per comprendere meglio ciò che accade al figlio.
Anche rispetto al sonno esistono grandi variabilità individuali: fattori genetici e fattori ambientali interagiscono tra loro e si combinano in vario modo esprimendosi lungo un continuum che va dai “lunghi dormitori”fino ai “brevi dormitori”.
Spesso i problemi di sonno si presentano in concomitanza con tappe importanti nello sviluppo del bambino.
Possono essere legati a disturbi fisici transitori (dentizione, reflusso, allergie, ecc.) o possono esprimere uno stato di tensione legato ad eventi di vita particolari (trasloco, nascita di un fratellino).
Una difficoltà descritta spesso da genitori di bambini dai 4-5 anni in poi è il rifiuto di dormire nella propria cameretta e il desiderio di trascorrere la notte nel letto di mamma e papà.
Questa abitudine comporta spesso un cattivo riposo da parte di tutta la famiglia.
Il bambino si gira  e rigira sotto le coperte, lo spazio a disposizione è poco per tutti, e uno dei due genitori finisce per andare a dormire sul divano o in camera del figlio.
Quando è corretto parlare di disturbi del sonno?
Se le difficoltà connesse al sonno del bambino si manifestano per più di tre notti a settimana o si mantengono per un arco di tempo superiore a un mese, in bambini che hanno più di sei mesi è opportuno valutare la possibilità di richiedere una consulenza psicologica sul sonno.
Lo psicologo può intervenire efficacemente sia a livello preventivo (con percorsi di psicoeducazione rivolti a neo genitori),  che offrendo supporto alle famiglie che manifestano disagio in tale ambito evitando il cronicizzarsi delle difficoltà e l’insorgere di patologie più gravi.
L’obiettivo della consulenza è quello di aiutare i genitori a conoscere meglio le caratteristiche del sonno del proprio bambino, sintonizzarsi con i suoi bisogni e aiutarlo ad affrontare in modo più sereno la separazione dalle figure di accudimento che il piccolo sperimenta ogni volta che si addormenta.
Per saperne di più: Disturbi del sonno in erà evolutiva
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