16 Aprile 2021

Il ruolo della fisioterapia dentro della riabilitazione è cercare di massimizzare la qualità del movimento, l’indipendenza funzionale e il mantenimento della forma fisica in generale.

Oltretutto è importante minimizzare le complicazioni secondarie, aumentare la partecipazione nella vita sociale e perfezionare le strategie di sicurezza .

La fisioterapia interverrà promuovendo la dove possibile trattamento e prevenzione per aumentare la qualità della vita della persona.

Le cinque principali aree di attuazione fisioterapica per le persone colpite da ictus o da trauma cranico sono:

  • Capacità fisica
  • Trasferimenti
  • Manualità
  • Equilibrio
  • Andatura (Marcia)

Secondo le linee guide della KNGF (Società Reale Olandese di Fisioterapia), la Postura sarebbe la sesta area centrale, perché è fondamentale per la buona esecuzione di tutti i movimento del corpo.

Ulteriori aree di attuazione sarebbero la Funzione Respiratoria e la Gestione del Dolore.

L’obiettivo del trattamento sarà sempre specifico per ogni persona che presenta questa patologia.

In effetti, le persone possono trovarsi in stadi diversi della malattia, perciò con sintomatologie diverse.

In questo caso il trattamento si adeguerà al quadro clinico del paziente e sarà elaborato dopo un’accurata valutazione dove sono somministrati vari test.

CAPACITÀ FISICA

Investire nella capacità fisica durante il trattamento fisioterapico vuol dire attivare i sistemi neuromuscolare e cardiorespiratorio.

In questo aspetto della fisioterapia l’intensione è aumentare la tolleranza agli esercizi, la mobilità articolare, il tono muscolare e migliorare la coordinazione motoria. 

TRASFERIMENTI

I trasferimenti sono sequenze motorie complesse, sostenute da una importante capacità nella stabilizzazione del tronco, e della forza a livello degli arti inferiori, ma anche superiori e della capacità nella dissociazione tra bacino e cingolo scapolare.

Le più importanti sequenze di trasferimento sono:

  • Alzarsi da una posizione seduta
  • Sedersi da una posizione in piedi
  • Sdraiarsi sul letto
  • Mettersi seduto da una posizione sdraiata a letto
  • Girarsi sui fianchi in una posizione sdraiata a letto

È interessante notare che sono azioni apparentemente semplici, ma nella presenza di un deficit neurologico possono diventare di difficile esecuzione.

MANUALITÀ

Ugualmente le attività manuali sono molto complesse. 

Per questi tipi di movimenti è fondamentale la capacità di rilassare selettivamente muscoli agonisti e antagonisti per avere fluidità, oltre che coordinazione, destrezza e una certa velocità. 

EQUILIBRIO

L’equilibrio del corpo è la capacità dell’essere umano di rimanere in posizione verticale o di eseguire movimenti accelerati e rotanti del corpo senza oscillare o cadere.

Il mantenimento della postura è garantito dall’interazione sensoriale-motoria e le informazioni rilevanti, relative all’equilibrio corporeo, dipendono dai sistemi visivo, somatosensoriale e vestibolare.

Normalmente, il controllo dell’equilibrio viene eseguito “automaticamente”, senza richiedere un’attenzione cosciente.

Quando l’automatismo dell’equilibrio è rotto, è necessario fare uno sforzo cosciente intenso per cercare di superare le sensazioni anormali e mantenere il controllo dell’equilibrio.

La fisioterapia attua, stimolando il paziente dove possibile, a creare consapevolezza del suo corpo nello spazio.

Questa percezione, può iniziare dall’appoggio podalico alla distribuzione del peso del corpo dal bacino verso le gambe.

In questo modo molti esercizi vengo fatti per ristabilire l’equilibrio nelle posture monopodaliche e bipodaliche (equilibrio statico), durante i passaggi posturali, nella marcia (equilibrio dinamico) e nella associazione di azione complesse o doppie: motoria-motoria o motoria-cognitiva.

MARCIA

Prima di poter iniziare gli esercizi di deambulazione, i pazienti devono essere in grado di stare in piedi.

La prima cosa che si deve imparare è come alzarsi in piedi dalla posizione seduta.

Può essere necessario modificare l’altezza del sedile.

I pazienti devono stare in piedi con le anche e le ginocchia completamente estese, leggermente inclinati in avanti e verso il lato sano.

Il modo più pratico per esercitarsi a stare in piedi è ricorrere alle sbarre parallele.

Lo scopo degli esercizi di deambulazione è di raggiungere e mantenere un’andatura sicura e non di ristabilire una normale deambulazione.

La maggior parte dei pazienti emiplegici ha un’anomalia della deambulazione, che è provocata da molti fattori (p. es., debolezza muscolare, spasticità, immagine corporea alterata) ed è difficile da correggere.

Inoltre, i tentativi di correggere lo schema del passo spesso aumentano la spasticità, possono causare affaticamento muscolare e incrementare il già elevato rischio di cadute.

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