28 Maggio 2020
Leggere con il proprio bambino è molto importante, fin da piccolini.
La lettura condivisa è consigliata in tutte le fasce d’età, ma ha un ruolo fondamentale per i bambini con meno di 6 anni.
Già dai primi mesi di vita, infatti, attraverso la lettura si possono stimolare le principali competenze comunicative e linguistiche.
La lettura è uno strumento potentissimo per interagire con il bambino e fornirgli dei modelli comunicativi e linguistici.
La sua utilità è riconosciuta dalla letteratura scientifica internazionale: le ricerche affermano infatti che i bambini abituati alla lettura dialogica, ovvero basata sul dialogo e l’interazione, hanno un vocabolario più ricco e dunque un migliore linguaggio rispetto ai coetanei, tempi di attenzione maggiori e una maggiore propensione alla lettura da grandi.
Di seguito vengono riportati alcuni utili consigli per leggere con il proprio bambino, trasformando un momento ludico e di serenità in un’occasione di apprendimento.
- Utilizzare libretti adatti all’età: spesso tendiamo a comprare libri molto lunghi e artificiosi. Sarebbe opportuno, invece, comprare libretti adatti all’età del bambino, con figure chiare e definite, che narrano storie brevi e dalla trama semplice. In questo modo il bambino manterrà l’attenzione fino alla fine e siamo sicuri che comprenderà, anche solo parzialmente, la trama della storia.
- Descrivere lentamente le immagini scandendo bene le parole e usando frasi semplici. Non necessariamente dobbiamo leggere quello che c’è scritto, possiamo inventare la storia basandoci sulle immagini.
- Rendiamoci visibili al bambino mettendoci di fronte o di lato: questo facilita la creazione di un legame comunicativo con il bambino e diamo la possibilità al bambino, anche durante la storia, di scambiare informazioni con noi e di guardarci.
- Facciamo partecipare il bambino: permettiamo al bambino di sfogliare le pagine del libro, di indicare le figure, toccare e soffermarsi su ciò che più lo interessa. In queste situazioni approfittiamone per rimarcare alcune parole o frasi riferite alla figura da lui indicata o che lo attira.
- Diamo del tempo al bambino per commentare e inserirsi nel racconto: questo passaggio è importantissimo. Quando vediamo che il nostro bambino vuole intervenire per chiederci qualcosa o semplicemente commentare con suoni o paroline, lasciamolo fare e anzi, incentiviamolo! Dare il tempo al bambino per potersi inserire favorisce lo scambio comunicativo, l’alternanza di turno e tutti i principali aspetti comunicativi. Se lo incoraggiamo positivamente sarà poi invogliato a rifarlo.
- Utilizziamo la mimica facciale, suoni e onomatopee: la mimica facciale (smorfie, mostrare le emozioni con il volto), i suoni e le onomatopee, sono marcature che aiutano il bambino a prestare maggiore attenzione a ciò che si sta dicendo.
- Descrivere lentamente le immagini scandendo bene le parole e usando frasi semplici. Non necessariamente dobbiamo leggere quello che c’è scritto, possiamo inventare la storia basandoci sulle immagini.
- Rendiamoci visibili al bambino mettendoci di fronte o di lato: questo facilita la creazione di un legame comunicativo con il bambino e diamo la possibilità al bambino, anche durante la storia, di scambiare informazioni con noi e di guardarci.
- Facciamo partecipare il bambino: permettiamo al bambino di sfogliare le pagine del libro, di indicare le figure, toccare e soffermarsi su ciò che più lo interessa. In queste situazioni approfittiamone per rimarcare alcune parole o frasi riferite alla figura da lui indicata o che lo attira.
- Diamo del tempo al bambino per commentare e inserirsi nel racconto: questo passaggio è importantissimo. Quando vediamo che il nostro bambino vuole intervenire per chiederci qualcosa o semplicemente commentare con suoni o paroline, lasciamolo fare e anzi, incentiviamolo! Dare il tempo al bambino per potersi inserire favorisce lo scambio comunicativo, l’alternanza di turno e tutti i principali aspetti comunicativi. Se lo incoraggiamo positivamente sarà poi invogliato a rifarlo.
- Utilizziamo la mimica facciale, suoni e onomatopee: la mimica facciale (smorfie, mostrare le emozioni con il volto), i suoni e le onomatopee, sono marcature che aiutano il bambino a prestare maggiore attenzione a ciò che si sta dicendo.
- Utilizziamo la prosodia della voce: con prosodia si intende la modulazione dei parametri della voce. Quando leggiamo al nostro bambino cerchiamo di non avere una voce piatta, ma di rendere la storia come una cantilena, accentuando alcuni passaggi più rilevanti. In questo modo la narrazione risulterà più avvincente e il bambino sarà più motivato ad ascoltare e intervenire.
- Coinvolgiamo il bambino con semplici domande chiuse relative alla narrazione, durante il racconto ma anche alla fine. Possiamo chiedere ad esempio “dove è andato?”, “che cosa dice?, “che rumore fa?”. L’importante è non assumere MAI un carattere di verifica, incalzandolo e pressandolo.
- Stimolare l’imitazione: durante il racconto possiamo rivolgerci al bambino e insieme a lui produrre suoni, fare smorfie o azioni che vengono prodotte dal personaggio del racconto. In questo modo stimoliamo il bambino a guardarci e ad imitarci.
Ed ecco infine alcuni libretti consigliati per le letture con il proprio bambino… questi sono solo alcuni esempi ma ce ne sono davvero tanti, per ogni età.
Nella scelta potete farvi aiutare dal libraio oppure, se acquistate online, ricercate i libri in base all’età del bambino.