20 Aprile 2020

Il percorso di riabilitazione neuropsicologica Metodo Rindola© è dedicato alle persone con demenza in fase iniziale/moderata e prevede la presa in carico sia del paziente che del familiare.

Trae spunto dalle linee guida nazionali e internazionali:

  • Piano d’Azione Globale di Salute Pubblica in risposta alla demenza (2017-2025) adottato dall’OMS;
  • «Piano Nazionale Demenze (PND) – Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze», pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 9 del 13 gennaio 2015, approvato il 30 ottobre 2014 dalla Conferenza Unificata;
  • Piano Regionale Demenze (DGR 653 del 28 aprile 2015);
  • PDTA- Percorso diagnostico terapeutico assistenziale demenze della Regione Veneto (DGR nr. 570 del 09 maggio 2019)

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per “Riabilitazione” si intende quell’insieme di interventi che mirano allo sviluppo di una persona al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico e all’ambiente”.

Obiettivo della Riabilitazione è quello di permettere alla persona con demenza di “vivere” al massimo delle sue capacità valorizzando le capacità residue e le potenzialità.

Presso il Centro Medico Rindola si prevedono 2 percorsi paralleli:

1- Percorso dedicato alla persona con demenza 

Le prove scientifiche relative all’efficacia dell’intervento di riabilitazione cognitiva evidenziano un impatto positivo su molti aspetti sia cognitivi che psicologici:

  • miglioramento delle funzioni cognitive
  • attenuazione dei sintomi neuropsichiatrici e psicologici (diminuzione di ansia, depressione e aggressività)
  • miglioramento della qualità della vita
  • aumento degli effetti dei farmaci.

L’approccio utilizzato prevede un percorso di riabilitazione cognitiva e in parallelo un percorso di sostegno psicologico ed emotivo per accompagnare la persona con demenza nella progressiva presa di coscienza dello stato di malattia.

Accettare la diagnosi di una malattia come la demenza significa dover riorganizzare la propria vita gestendo e trovando strategie per superare, soprattutto nelle fasi iniziali, le difficoltà cognitive.

Il percorso di riabilitazione cognitiva è caratterizzato da attività “dominio specifiche” e dall’utilizzo di particolari software che vanno a stimolare le funzioni cognitive tra cui linguaggio, attenzione, pianificazione.

Il programma, applicato a più di 200 persone affette da demenza, ha dimostrato risultati molto significativi in quanto permette al paziente di imparare a riconoscere e a circoscrivere i propri limiti, bypassando le difficoltà con un conseguente senso di autoefficacia, che va ad attenuare alcuni aspetti emotivi che caratterizzano le prime fasi di malattia, ossia depressione, ansia, irritabilità e aggressività.

2-Percorso dedicato ai familiari/caregiver

Per caregiver intendiamo un individuo responsabile che, in un ambito domestico, si prende cura di un soggetto dipendente e/o disabile.

Numerosi studi dimostrano come un caregiver debba affrontare situazioni assistenziali molto complesse, che possono fargli scaturire reazioni psicologiche, quali, ad esempio, rabbia, ansia, depressione, stanchezza e tanto altro.

Il caregiver, vive pertanto una condizione di profondo stress psico-fisico, che aggrava fortemente lo stato generale di salute, aumentando la vulnerabilità a contrarre malattie, sviluppando un’esperienza nota come caregiver burden.

Ne consegue l’immagine di una situazione in cui gli equilibri personali e relazionali preesistenti sono fortemente provati dall’insorgenza e dal decorso della malattia, che mette a dura prova le capacità di condivisione e coesione del sistema di appartenenza.

Il programma prevede di guidare il familiare nella presa di coscienza della malattia del proprio caro con conseguente riconoscimento dei bisogni sia del congiunto che personali.

Recenti studi dimostrano, infatti, come un intervento che integri le esigenze del caregiver con quelle del malato abbia ripercussioni positive sia sui costi, sia sul decorso della malattia e in generale sulla qualità di vita di tutto il nucleo familiare.

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