13 Luglio 2020
Il percorso di sostegno psicologico con le persone affette da malattia di Parkinson ha come obiettivo l’accettazione della malattia attraverso la presa di coscienza e consapevolezza della stessa.
La richiesta di sostegno psicologico solitamente viene fatta dopo aver ricevuto la diagnosi, ma i cambiamenti nella sfera emotiva avvengono prima, quando cominciano a venire alla luce i primi sintomi.
Una prima tecnica utilizzata per accompagnare il malato a diventare consapevole di ciò che sta accadendo in se’ stesso a causa della malattia è l’autosservazione.
E’ noto infatti che questa malattia sia caratterizzata da una molteplicità di sintomi di intensità variabile lungo l’arco della stessa giornata o settimana.
E’ importante quindi affinare la tecnica di autosservazione per rendere maggiormente prevedibile e quindi gestibile l’andamento della malattia.
La “ristrutturazione cognitiva” incoraggia le persone malate a pensare a degli avvenimenti vissuti durante la settimana facendo emergere i pensieri automatici associati agli eventi.
Se questi pensieri hanno causato un aumento di stress, si aiuta la persona ad apprendere nuovi modelli di pensiero più adeguati in grado di ridurre lo stress.
Vengono fornite anche delle linee guida in aiuto per il lavoro di ristrutturazione cognitiva che verrà fatto a casa.
E’ importante infatti continuare ad esercitarsi e riflettere sui pensieri alternativi da utilizzare nelle circostanze più stressanti.
E’ stato dimostrato che esiste una sorta circolarità “negativa” caratterizzata da pensieri che inducono stress e che sono collegati a stati emotivi quali irritabilità e ansia, a reazioni corporee come ad esempio tensione e all’aggravamento della sintomatologia.
Attraverso il colloquio si guida la persona malata a modificare i propri pensieri per generare così una circolarità positiva con una diminuzione di stress, stati emotivi positivi, reazioni corporee rilassanti e quindi riduzione della sintomatologia.