17 Aprile 2020
Secondo la Teoria del Marcatore Somatico, formulata e dimostrata del neuroscienziato Damasio, ogni volta che viviamo un’esperienza significativa si crea una associazione tra la situazione stessa e le risposte somatiche viscero-emozionali sperimentate.
Questa teoria spiegherebbe perché dopo il primo episodio di ansia inabilitante/panico il nostro cervello inizi a temere tutte quelle situazioni simili a quella in cui si è verificato e, in base allo spirito di sopravvivenza, la persona inizi a mettere in atto tutta una serie di comportamenti di “protezione” che, in realtà, alimentano l’ansia stessa.
Il disturbo d’ansia viene così mantenuto da:
Attenzione selettiva
Il soggetto pone estrema attenzione ai segnali del proprio corpo interpretandoli in maniera catastrofica;
Rimuginio
Il soggetto trascorre molto tempo a preoccuparsi cercando di prevedere o prevenire eventi negativi in condizioni di incertezza e di costruire mentalmente ipotetiche soluzioni senza mai giungere a una conclusione;
Evitamento
Il soggetto evita gli stimoli temuti per non incorrere nell’ansia, riducendo così i propri gradi di libertà.