17 Aprile 2020
Avendo capito quali sono le fasi di attivazione dell’ansia puoi ora passare allo step 2.
Prendere consapevolezza dei pensieri che si “attaccano” alla tua valutazione della situazione e la trasformano in qualcosa di spaventoso.
All’inizio può essere difficile individuare i pensieri che provocano ansia, specialmente se durano da molto tempo e si presentano in modo quasi automatico.
Per individuarli, nelle situazioni in cui si è in ansia è importante farsi delle domande: ‘Che cosa penso della situazione? Come penso di affrontarla?
Cosa penso di me stesso in questa situazione?’
Le risposte a queste domande possono contenere pensieri funzionali e pensieri non funzionali ad affrontare la situazione.
Puoi riconoscere i pensieri disfunzionali molto facilmente perché essi contengono delle ‘parole sentinella’ che rendono il pensiero RIGIDO E ASSOLUTO:
sempre, mai, tutti, tutto, nessuno, niente e verbi all’indicativo che sanciscono la realtà
al contrario i pensieri funzionali contemplano possibilità e sono scanditi da termini quali
se, forse, ma, e verbi al condizionale che danno spazio alla probabilità.
Ci vuole un po’ di allenamento per riuscire ad individuare i pensieri che si accavallano nella nostra mente.
Se inizialmente fai fatica limitati a chiederti: “chi sta osservando lo stato di agitazione del mio corpo?
Chi sta notando la tachicardia?
Chi sta notando l’affanno o il peso sul petto?
Solo successivamente, quando l’attivazione fisiologica si è placata chiediti ‘Che cosa penso della situazione, del periodo che sto vivendo?
Come penso di affrontarlo?
Cosa penso di me stesso in questa situazione?’
Per aiutarti a trovare lo spazio mentale e la condizione psicofisica ideale per ascoltarti ed entrare in contatto con i tuoi pensieri segui questo breve esercizio.
Dura circa 20minuti, assicurati di essere in un posto dove non puoi venir disturbato.