16 Febbraio 2022

È noto oggi che le manifestazioni autonome delle cefalee vascolari sono provocate dalle strette connessioni tra i recettori del dolore posti a livello della testa e le strutture del sistema nervoso autonomo.

Il sistema nervoso autonomo (SNA) ha funzioni importanti nel mantenimento dell’omeostasi mediante l’adattamento del corpo alle esigenze interne e ambientali.

Oltre alle funzioni chiave controllate dal SNA come respirazione, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, regolazione ormonale, ecc., il SNA è anche coinvolto nella regolazione del comportamento emotivo e delle funzioni cognitive.

Le sindromi cefalalgiche primarie con implicazioni vascolari (emicrania, cefalea a grappolo, ecc…) presentano meccanismi patogeni intricati, che coinvolgono i centri autonomi del tronco cerebrale.

Pertanto, le complesse manifestazioni della cefalea devono essere comprese sulla base di correlazioni anatomiche e fisiologiche con le strutture craniche sensibili al dolore.

Il mal di testa primario definisce i tipi di cefalea “idiopatica”, che non sono il risultato di una malattia o di un processo sottostante.

Tuttavia, queste condizioni sembrano essere il risultato di una complessa interazione tra fattori di rischio genetici, di sviluppo e ambientali.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera i disturbi del mal di testa come una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica, dato l’impatto sociale e individuale e i costi finanziari per la società .

L’emicrania, uno dei mal di testa primari più comuni, è ora classificata dall’OMS al numero 19 tra tutte le malattie che causano disabilità nel mondo.

Quando i fattori di stress fisiologici, come gli attacchi di emicrania, sono frequenti e persistenti, le risposte allostatiche (ovvero la risposta adattativa dell’organismo, utile per mantenere l’omeostasi in risposta agli stressor) possono diventare disadattive, provocando cambiamenti nel sistema corporeo.

I pazienti con emicrania hanno livelli plasmatici elevati di cortisolo nei periodi senza mal di testa e durante le fasi acute di dolore.

L’aumento dei livelli cronici di cortisolo (ormone legato allo stress) può indurre atrofia, diminuire la dopamina nei circuiti del piacere cerebrale, esaurire la noradrenalina e ridurre i livelli dei recettori della serotonina nel lobo frontale, contribuendo così alla piattezza delle emozioni, all’indebolimento della concentrazione, alle disfunzioni dell’umore e qualità del sonno.

Come possono essere gestite le cefalee?

Come agisce il trainig autogeno sulle cefalee?


Molte delle cefalee hanno una componente psicologica che direttamente o indirettamente favorisce negativamente l’eccessiva attivazione del sistema nervoso che caratterizza queste condizioni cliniche molto invalidanti.

Osservando il processo di cambiamento che il training autogeno compie, a livello neuro anatomico, neuroendocrino, fisiologico, muscolare, oltre che psicologico, è stato dimostrato che la pratica costante del TA faciliti aumenti la tolleranza al dolore e migliori la gestione dello stress attraverso una diminuzione del tono simpatico e delle afferenze sensoriali periferiche (responsabili della percezione del dolore).

In questo modo i sintomi del mal di testa, cefalee ed emicranie vengono alleviati e nei casi meno invalidanti anche eliminati.

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