Il trauma cranico rappresenta un importante problema di salute pubblica.

I gruppi di età maggiormente a rischio sono i bambini fino ai 9 anni e gli ultraottantenni.

Un incidente stradale, domestico o sul lavoro, ma anche durante l’attività sportiva può sconvolgere la vita quando è il nostro cervello ad essere colpito in seguito ad un trauma cranico. 

Difficoltà di attenzione, di comunicazione, nella risoluzione dei problemi, nell’organizzazione delle proprie attività di vita quotidiana possono permanere anche dopo il rientro dal ricovero e rendere la ripresa sociale e lavorativa problematica. 

É quindi fondamentale affidarsi a professionisti in grado di predisporre un percorso di riabilitazione motoria,

cognitiva e logopedica specifica alla propria situazione.

Gli studi evidence based dimostrano che tale intervento riabilitativo globale è più efficace

se effettuato nel periodo di tempo compreso tra i 6 e i 9 mesi dopo il trauma cranico.

Tra queste condizioni vi è il trauma cranico, una lesione cerebrale che provoca un danno delle funzioni motorie, cognitive (attenzione, memoria, linguaggio, ecc..) ed emozionali (agitazione, aggressività, ecc…) che necessitano di interventi riabilitativi volti al miglioramento delle funzioni cognitive, al recupero delle abilità di vita quotidiane e al reinserimento sociale, scolastico o lavorativo.

È chiaro quindi che la situazione attuale, che ci impone sia di trascorrere le nostre giornate in casa sia un distanziamento sociale, rende difficile il percorso riabilitativo dopo un trauma cranico.

Dopo il ricovero per la fase acuta è quindi fondamentale affidarsi a professionisti in grado di predisporre un percorso di riabilitazione motoria, cognitiva e logopedica specifica alla propria situazione.
Cos’è un Trauma Cranico? Classificazione per gravità.

Il trauma cranico consiste in un danno fisico del tessuto cerebrale che compromette temporaneamente o permanentemente la funzione cerebrale.

Le cause del trauma cranico comprendono incidenti stradali, domestici, sul lavoro, ma anche incidenti sportivi, aggressioni e ferite autoinflitte.

Le manifestazioni cliniche variano per gravità e conseguenze e i traumi cranici vengono classificati in:

Trauma Cranico Lieve: si tratta del maggior numero di casi di trauma cranico, nei quali non si ha perdita di coscienza, oppure la durata della stessa non supera i 20 – 30 minuti.

I traumi lievi sono spesso difficili da diagnosticare, ma generalmente la persona nota alterazioni mentali nel momento in cui ritorna a svolgere le comuni attività di vita quotidiana.

I sintomi post – traumatici più comuni del trauma cranico lieve sono: problemi fisici (cefalea, vertigine, nausea, eccessivo affaticamento), disturbi cognitivi (perdita di memoria, deficit di attenzione e concentrazione), cambiamenti dell’umore e/o del comportamento (ansia, depressione, agitazione, irritabilità).

Trauma Cranico Moderato: questi traumi cranici si accompagnano ad una perdita di coscienza durante o subito dopo l’incidente.

Sebbene la durata e la gravità dei sintomi vari notevolmente, molti pazienti continuano a soffrire di disturbi significativi anche nei mesi successivi all’evento, in particolare cefalee, disturbi di memoria e difficoltà nella vita quotidiana.

Trauma Cranico Grave: caratterizzati da coma più o meno prolungato e gravi lesioni, spesso con sequele permanenti.

Come si diagnostica un trauma cranico?

La prima valutazione dell’entità del trauma cranico comincia di solito quando i soccorsi arrivano sulla scena dell’incidente o quando il paziente con trauma cranico arriva al pronto soccorso, con la determinazione del valore della Glasgow Coma Scale (che assegna un punteggio in base alla risposta oculare, verbale e motoria).

Appena il paziente è  sufficientemente stabile, si prosegue con la valutazione neurologica completa e con gli esami strumentali specifici (TAC e risonanza magnetica) che sono in grado di individuare la presenza di trauma cerebrale, di emorragie o ematomi o di frattura delle ossa del cranio.

I sintomi del trauma cranico sono estremamente variabili in relazione all’entità e alla modalità dell’evento traumatico.

Generalmente i sintomi del trauma cranico lieve possono consistere in una fugace perdita di coscienza, seguita da un leggero stato confusionale con difficoltà di concentrazione, cefalea, sonnolenza, acufeni, possibile amnesia retrograda (il soggetto cioè non conserva il ricordo dell’evento traumatico e delle sue modalità).

Questi sintomi si manifestano in modo più duraturo e marcato nel trauma cranico moderato ed inoltre quasi sempre vi si associano vomito incoercibile, agitazione, difficoltà nella comunicazione, disturbi della coordinazione.

Con crescendo di intensità, nel trauma cranico grave questi sintomi peggiorano e compaiono deficit neurologici, alterazione delle facoltà intellettive e della coscienza, alterazioni pupillari.

La fase diagnostica pertanto può vertire su queste fasi:

Inoltre per casi specifici è possibile eseguire:

TRAUMA CRANICO:

LA RIABILITAZIONE AL CENTRO MEDICO RINDOLA

Nelle persone che hanno subito questo tipo di lesione, la riabilitazione neuropsicologica ha lo scopo di risolvere, per quanto possibile, la disabilità della persona rispetto al proprio ambiente di vita.

Questo obiettivo inizia con analisi diagnostiche, come i test neuropsicologici, oltre che una valutazione più “ecologica” e globale della prestazioni.

In questo modo verrà creato un programma di riabilitazione neuropsicologica individualizzato, che fornirà un insieme di attività con lo scopo di rispondere ai bisogni cognitivi, emotivi e fisici della persona.

Il Centro Medico Rindola, oltre alla riabilitazione neuropsicologica classica, propone percorsi riabilitativi altamente personalizzabili attraverso l’uso di software computerizzati: il programma Move&Cognition.

Move&Cognition è un programma di riabilitazione neuropsicologica svolto attraverso Rehametrics©, un software di ultima generazione di realtà virtuale che permette un training intensivo sia cognitivo che motorio.

Inoltre il Centro Medico Rindola offre il programma di teleriabilitazione “Smart Me”, il quale ha come obbiettivo quello di rendere più accessibile la riabilitazione delle funzioni cognitive in persone che presentano deficit cognitivi.

Inoltre abbiamo a disposizione dei consulenti specilizzati nella riabilitazione motoria.

 
Attraverso i nostri protocolli è possibile integrare i percorsi di:
riabilitazione cognitiva:

Sono presenti degli specifici programmi in base al tipo di lesione presente:

 ribilitazione logopedica
riabilitazione fisica

supporto psicologico 

favorendo il recupero in tempi minori.
 I percorsi riabilitativi possono inoltre essere integrati da:

Consulenza per l’iter per la richiesta dell’inabilità al lavoro/invalidità
Trauma cranico: tempi di guarigione

Il trauma cranico  comporta alterazioni cognitive che incidono notevolmente sulle attività di vita quotidiana.

Nei traumi cranici lievi ad esempio si manifestano molto spesso sintomi cognitivi quali perdita di memoria, scarsa concentrazione, aumento della distraibilità, difficoltà a fare più di una cosa per volta, che si accompagnano a cambiamenti dell’umore (depressione, ansia) e/o del comportamento (facile frustrazione, irritabilità).

Le conseguenze neuropsicologiche e comportamentali di un trauma cranico dipendono da diversi fattori, quali il tipo di trauma (lieve, moderato, grave), la sede e l’estensione della lesione cerebrale.

Pertanto dopo un trauma cranico non tutte le persone presentano gli stessi esiti e le stesse difficoltà ed il recupero avviene secondo modalità e tempi diversi.

Per tali ragioni la durata della riabilitazione dopo un trauma cranico può variare e durare alcuni mesi o, in casi più rari, anche più di un anno.

Il recupero tuttavia è facilitato da una stimolazione tempestiva ed intensiva.

Spesso dopo un anno è comunque possibile che vi sia la necessità di cicli di riabilitazione di mantenimento, al fine di conservare i miglioramenti ottenuti.