21 Febbraio 2022
Con il passare degli anni capita sempre più di non sentirsi in forma come una volta: maggiore stanchezza fisica dopo un’escursione in montagna o una giornata con i nipoti, spossatezza mentale a fine giornata o dopo un viaggio …
In alcuni casi, però, le persone sentono che tali difficoltà sono sempre più frequenti e questo genera un vissuto di preoccupazione, a volte anche rabbia, perché non si riesce più a fare tutto “come prima”.
Chi li circonda magari nota alcune difficoltà, ma cerca di alleggerire la situazione sminuendole, minimizzando gli errori, facendo finta che nulla sia accaduto, o attribuendole a normali difficoltà “dovute all’età”.
Così facendo, però, la persona non solo non si sente supportata, ma spesso si sente rifiutata dai familiari, come se il disturbo di memoria potesse essere oggetto di derisione da parte di altri!
Questo accade soprattutto quando le difficoltà sono legate alle capacità cognitive, come la memoria, il linguaggio, le capacità di calcolo, o di ragionamento.
Esiste una fase molto delicata ed importante che viene definita deterioramento cognitivo lieve o MCI (Mild Cognitive Impairment) che è una condizione clinica caratterizzata da una sfumata difficoltà in uno o più domini cognitivi (quali, ad esempio, memoria, attenzione o linguaggio), tale però da non compromette le attività quotidiane di una persona.
Presso il Centro Medico Rindola è presente un’equipe multidisciplinare che lavora in sinergia con la persona per aiutarla quando percepisce di avere difficoltà cognitive e, se si arriva alla diagnosi di MCI, nel supportare la persona stessa nei cambiamenti che dovrà affrontare.
Il percorso terapeutico diventa un intreccio di storie di vita del paziente e del familiare, ogni seduta un momento per raccontare e raccontarsi, ed è proprio in questa relazionalità, che avviene la negoziazione del proprio sé con quello altrui, base necessaria per la ridefinizione di un nuovo equilibrio familiare.
L’equipe del Centro Medico Rindola offre quindi un aiuto che non si limita alla cura dei sintomi e agli aspetti biologici della malattia, ma mette al centro la persona e la famiglia, ascoltando soprattutto il paziente, la sua idea di malattia e ciò che prova nel vivere/convivere con le proprie difficoltà.
Ascoltare i vissuti della persona e dei familiari ed aiutarli a capire che cosa stia accadendo permette inoltre una migliore relazione terapeutica e di conseguenza una maggiore aderenza alle cure, dando anche la possibilità di scegliere in modo più consapevole le opportunità per gestire le eventuali difficoltà.
Questo approccio, applicato alla cura della persona e della sua famiglia, prende ispirazione dalla medicina narrativa: la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’utilizzo della medicina narrativa per migliorare la qualità delle cure prestate ai pazienti (Shapiro, 2012).
Il lavoro sinergico tra i diversi professionisti della salute risulta essere il metodo vincente per un approccio olistico e bio-psico-sociale: il modo più efficace per aiutare il paziente e la sua famiglia, non solo attraverso un supporto emotivo, ma sostenendo la diade nell’attribuzione di senso a ciò che sta vivendo a causa della malattia.
Se senti di avere delle difficoltà cognitive che iniziano a rendere difficile la vita quotidiana, o le noti in un tuo familiare, puoi approfondire i nostri servizi nei seguenti link: