21 Aprile 2021
I deficit cognitivi causati dal trauma cranico sono in costante crescita.
In Italia,secondo recenti dati della SINch (Società Italiana di Neurochirurgia), c’è una incidenza tra le più alte dei paesi della Comunità Europea: ogni anno, vengono ricoverati per trauma cranico 250 pazienti ogni 100.000 abitanti.
Il trauma cranico èo considerato una tra le cause più frequenti di disabilità; per questa ragione costituiscono nel nostro Paese un importante problema di salute pubblica.
Diventa evidente,quindi, che le persone colpite necessitano di interventi multidisciplinari e tempestivi per favorire un maggiore recupero possibile (in termini di autonomia) e limitare i deficit che potrebbero comparire anche a distanza di tempo.
Quando si parla di riabilitazione in persone che hanno avuto un un Trauma Cranico, bisogna innanzitutto tener presente che i primi 6-9 mesi sono i più cruciali per il recupero, sia fisico che cognitivo.
Spesso non si considera che la difficoltà a livello motorio può essere causata da un danno cerebrale.
Ciò porta a prendere in carico solo la componente fisica, in quanto più evidente e disabilitante, non considerando invece la parte cerebrale-cognitiva.
Questo spesso rende la riabilitazione fisica lenta e difficoltosa in quanto anche ogni singolo movimento richiede un grande sforzo attentivo.
Da questo emerge l’importanza di un training cognitivo intensivo, come componente fondamentale di un programma riabilitativo, per favorire una maggiore attivazione cerebrale, che risulta ridotta e rallentata a causa del danno cerebrale subito.
Presso il CMP Rindola abbiamo adottato il programma Rehametrics© , un software di ultima generazione che grazie alla realtà virtuale, permette di creare programmi altamente specifici e personalizzati, per un training intensivo sia dal punto di vista cognitivo che fisico.
Rehametrics© crea un ambiente famigliare e reale, in quanto è un sistema di software che integra interfaccia cervello-computer (brain-computer interface, BCI) con un sistema di realtà virtuale (virtual reality) che valuta la capacità della persona modificando dinamicamente il proprio livello di difficoltà.
L’efficacia della riabilitazione attraverso l’utilizzo della realtà virtuale è stata dimostrata da molti studi, i primi dei quali risalgono addirittura agli inizi del 2000, dai quali emerge quanto questo tipo di riabilitazione sia più efficace e veloce della riabilitazione classica.
Si possono registrare miglioramenti effettivi in molti domini cognitivi, ad esempio nell’ attenzione, nella memoria e nelle abilità visuo-spaziali già dopo 4 settimane di terapia.
Inoltre è stato dimostrato che tali benefici vengono generalizzati anche in altri domini più fisici (equilibrio, fine motricità, postura).
La realtà virtuale, infatti, crea un ambiente stimolante, in cui la persona riceve input diversificati e realistici, rendendo quindi la sessione di allenamento coinvolgente, e quindi favorendo una maggiore aderenza e motivazione alla terapia.
Qui un breve video per spiegarti le potenzialità della realtà virtuale.
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